I DIARI DI MINA. Pedro e la prostituzione cubana (6)

 I Diari di Mina

Dal momento in cui ho conosciuto Pedro, i rapporti con Marvelis e la casa sono cominciati a diventare tesi.
Tutti cercano di dirmi di diffidare di lui…è nero e ha le treccine, non può che essere jinetero! (A Cuba, come in ogni società, si ragiona spesso per paradigmi. Io all’inizio rifiutavo queste generalizzazioni credendomi superiore…col tempo avrei pagato cara quest’arroganza).

Gli “jineteros” sono ragazzi giovani e belli che si prostituiscono solo ed esclusivamente con stranieri per poter avere una vita migliore, e magari riuscire a farsi sposare e farsi portare fuori da Cuba.

Per strada i poliziotti ci fermano in continuazione e gli chiedono i documenti: se lo trovano ad andare in giro con stranieri diversi per più di un certo numero di volte, scatta l’accusa di “assalto al turismo“, e la conseguente pena detentiva. Questi controlli sono più duri sulle donne, che una volta arrestate hanno di solito tre scelte:

1) fare favori sessuali a tutti gli ufficiali del commissariato per poter uscire dal carcere
2) cominciare a lavorare per gli stessi poliziotti, pagando loro altissime commissioni con il vantaggio di lavorare in pace senza più controlli (solo se sono carine)
3) smettere di prostituirsi e tornare a una vita normale (cosa ardua, perché una volta che hai la fama di jinetera e ti abitui a uno stile di vita ben al di sopra delle media, è difficile tornare indietro!)

 Come Italiani abbiamo un certo primato da difendere: infatti una buona fetta del turismo sessuale cubano è nostro! Sono soprattutto i pensionati italiani che vanno per la maggiore sull’Isola, e che si sposano con ragazze poco più che sedicenni, con la complicità dei genitori che vedono all’estero la possibilità di un futuro più roseo per le proprie figlie…poco importa che il mezzo per raggiungerlo sia la prostituzione.

Le ragazze fanno a gara nei locali turistici per farsi notare dagli stranieri, usando tutte le armi a loro disposizione…una su tutte: il ballo!

Ma in tutto questo affare c’è un aspetto che mi colpisce in maniera particolare: Marvelis non vuole proteggermi dagli jineteros per il mio bene. Lei vuole proteggere sé stessa dal fatto che tutte le mie risorse economiche e la mia buona volontà possa venire catalizzata su una persona estranea al suo circuito, e così lei non potrebbe più beneficiarne. Ogni settimana si alternano in casa ragazzi che vengono a chiedermi di uscire con il consenso di Marvelis, che esercita sempre una leggera pressione perché io dica di sì. Prima sono stati tutti i ragazzi della famiglia: fratelli, cugini, nipoti. Poi è stata la volta dei ragazzi del quartiere, vicini di casa, amici di amici. Poi Marvelis è arrivata a chiedermi se mi piacevano le ragazze! E allora ho dovuto accettare di uscire con una ragazzo, per paura di trovarmi la stessa Marvelis nel letto! Il fatto che io adesso esca con una persona estranea mette in pericolo la sua stabilità economica! 

Ogni volta che vado dal parrucchiere lei mi accompagna. Io so che il parrucchiere mi fa pagare di più per dare a lei la sua commissione. La stessa cosa succede in qualsiasi altra parte. Io capisco la logica, ne comprendo le ragioni…eppure non riesco a fare a meno di sentirmi tradita e sola. C’è davvero qualcuno di cui mi possa fidare su quest’Isola, che non mi veda come un dollaro con gambe (I CUC si chiamano anche dollari)?

Continuano a dirmi che gli jineteros sono gente cattiva, priva di scrupoli…ma le persone della mia casa si comportano alla stessa maniera…in che modo sarebbero migliori?

Non sarà forse tutta una lotta per la sopravvivenza in cui ognuno cerca di assicurarsi il proprio bottino?
E il bottino sono io….

  I Diari di Mina

Da http://unitalianainecuador.wordpress.com/